Quando tutto crolla: Racconti da Amatrice
Ci sono storie che dobbiamo raccontare per farne vivere il loro ricordo: storie di donne e uomini, storie di bimbi e dei loro sogni, storie di luoghi e di tradizioni, storie di case e di cultura.
Sono le storie di Amatrice di tutto ciò che un tempo era e di ciò che non esiste più.
Le ho immaginate quelle storie, quei volti, quelle case, quei rumori, quella vita, mentre tra le lacrime, con mio figlio accanto, guardavo le macerie ai bordi della zona rossa. In quegli attimi in cui il dolore mi trafiggeva solo pensando a tutta l’esistenza che ha smesso di esistere sotto le macerie. E tra le lacrime che non riuscivo a fermare ho capito il senso profondo di quel viaggio. Un viaggio in camper, assieme ai miei bambini e al loro papà, partito da Reggio Calabria, la mia città. Un viaggio lungo e dispendioso, tanto complesso quanto giusto.
Sono partita dalla mia Calabria, una terra che spesso ci manda via, con un camper pieno di Sogni destinati a chi una terra non l’ha più. Ma forse è proprio questo che mi ha spinto a voler fare, che mi ha spinto a ricordare che, quando perdi tutto, hai solo i sogni per ricominciare. Per tutte le volte che mi è mancata la terra sotto i piedi e venivo schiacciata dal peso dell’indifferenza. Perché è lei il macigno peggiore che frantuma anche quel che resta delle tue macerie.
Ma c’è una storia nuova che vi voglio raccontare, quella che l’amore, la solidarietà e la forza di tantissime persone ci aiuteranno a scrivere. Vi voglio raccontare di quella grande “Area Food” in cui ho riascoltato la vita, in quel posto in cui i bambini si riunivano per aspettare la Befana. Vi voglio raccontare della banda che suonava per chi è rimasto ad Amatrice e da quel che resta sta imparando a ricostruirsi. Voglio parlarvi di Emma, di Mara, di Alessia, della loro gratitudine nei miei confronti anche se ho fatto così poco.
Voglio parlarvi di Giorgia, del suo volto che ha cambiato espressione quando le ho consegnato la prima scatola dei Sogni, voglio parlarvi del bacio che mi ha voluto regalare che, assieme al suo sorriso, è stata la ricompensa più grande che potessi ricevere. Voglio parlarvi di tutti i bambini di Amatrice, della loro scuola colorata che la Protezione Civile del Trentino ha costruito in poche settimane, che al ritorno dalle vacanze di Natale hanno trovato sui loro banchi una Scatola dei Sogni partita da molto lontano per ricordare loro un messaggio speciale:
“Ricordati di sognare e non arrenderti perché un mondo senza sogni è un mondo secco”.
Un cofanetto per Amatrice è rappresentato dalla Scatola dei Sogni che può essere donata per ricordare ad ogni bambino di sognare crescendo. L’intero ricavato sarà destinato alla costruzione della biblioteca comunale di Amatrice affinchè ogni bambino possa ripartire dalla cultura a costruire il futuro che sogna.